Come mai lo stress può farci ammalare quando nasce come meccanismo fisiologico per proteggerci?

1. Cosa significa Stress?

Ci capita spesso di dire “siamo stressati”: è importante fare chiarezza sull’uso del termine, in quanto ad oggi, nel nostro linguaggio comune, la parola stress è spesso usata con significati contrastanti.

Nel 1976 il medico austriaco Hans Selye studia la fisiologia animale in condizioni di sopravvivenza e definisce lo stress come “la risposta non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso”, diverso dagli agenti stressanti (stressors) che producono la risposta (ad esempio agenti fisiologici come il caldo e il freddo, sforzi muscolari, attività sessuali o stimoli emozionali). È opportuno distinguere tra due categorie di stress sulla base della DURATA (stress acuto = durata breve e lo stimolo si presenta una sola volta; stress cronico = se la fonte di stress permane nel tempo) o della NATURA (eustress = se le situazioni sono vissute come positive e stimolanti e sollecitano attivazione e impegno da parte della persona; distress = se le situazioni sono percepite come negative e problematiche e potenzialmente eccedenti le capacità della persona) dell’evento stressante.

Le definizioni di stress possono essere varie, una di questa consiste nel considerare lo stress come il risultato di un’interazione tra caratteristiche psicologiche, fisiche e comportamentali dell’individuo & l’ambiente (o l’evento).

2. Come mai proviamo Stress? Quali sono le cause dello stress?

Lo stress non può e non deve essere evitato. Provare stress non è una condizione patologica dell’organismo, ma in alcuni casi può produrre patologia. Se gli sforzi del soggetto per far fronte allo stress falliscono, perché lo stress di grande intensità supera le capacità di risposta dell’individuo, o se l’esposizione agli stressor è ripetuta e prolungata, il soggetto è vulnerabile alla malattia psichica e/o somatica.

3. Ci sono delle differenze tra individui sulla percezione dello stress?

Si, sono molte le variabili intervenienti tra lo stimolo stressante e la reazione tra queste:

Differenze individuali, biologiche e di personalità;

Contesto;

Risorse sociali;

Percezione soggettiva dell’evento stressante.

Grazie a questi fattori un evento stressante non è percepito nello stesso modo da persone diverse. Qualcuno potrebbe anche non essere avvertito mentre uno stesso evento stressante in fasi di vita diversi può risultare più o meno stressante.

Tra le risposte individuali le emozioni giocano un ruolo importante: lo stress psicologico è strettamente legato alle emozioni percepite, ed è diverso da quello fisiologico, in quanto la risposta dipende dalla valutazione cognitiva del significato dello stimolo.

Già a partire dal 1966 lo psicologo Richard Lazarus affermava che un evento sarà tanto più stressante quanto più l’individuo si percepirà inadeguato e incapace di fronteggiarlo.

4. Quali sono i fattori che risultano tipicamente stressanti per la maggior parte delle persone?

Eventi piacevoli come il matrimonio, cambiamenti di vita importanti come il trasloco.

Eventi spiacevoli come il lutto, una separazione, divorzio, il pensionamento, la perdita di lavoro, una malattia, una bocciatura, un tradimento, un evento straordinario come i cataclismi, la mancanza di un’abitazione, ambienti molto rumorosi, livelli di inquinamento elevati…

Fattori fisici come il freddo o il caldo intensi, l’abuso di alcol o il fumo, ma anche serie limitazioni nei movimenti.

5. Quali possono essere i campanelli di allarme?

Messaggi emozionali: ansia, pianto, agitazione, tensione, rabbia, nervosismo, infelicità, aggressività, disperazione… 

Disturbi cognitivi: distraibilità, difficoltà a concentrarsi, difficoltà nel prendere decisioni, preoccupazione, mancanza di lucidità, ruminazione e rimugino… 

Dolori fisici: sudorazione in particolari nelle mani o piedi, difficoltà a digerire, affaticabilità e stanchezza, emicrania o giramento di testa, dolori muscolari o dolori alla schiena tensioni al collo o spalle, tachicardia, agitazione… 

Effetti sul comportamento: digrignare i denti, alimentazione compulsiva o perdita di appetito, uso di alcolici, difficoltà a portare a termine i compiti, disturbi nella sfera sessuale… 

6. Quali sono i disturbi che lo stress può provocare? 

Elevati livelli di stress possono portar e disturbi cardiovascolari, del sonno, della sfera sessuale e dell’alimentazione, dell’umoreacuti da stressPTSD, oppure il burn-out detto anche Stress da lavoro. È saputo che l’ipercortisolismo, tipico nei casi di prolungata esposizione a stress, è comune nei pazienti con depressione.

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CONCLUSIONE Ricordatevi: Non importa se lo stress proviene da eventi positivi o negativi, potenti o deboli, di breve o lunga… Quel che conta in realtà è come la persona lo percepisce!

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