I disturbi del comportamento alimentare colpiscono molti adolescenti, soprattutto di sesso femminile, infatti l’età di insorgenza, purtroppo, sta diventando sempre più precoce.
Ci sono principalmente 4 tipologie di disturbi: Anoressia, Bulimia, Syndrome da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), Obesità.
Tutti questi disturbi alimentari sono accomunati dal pensiero ossessivo del cibo, dalla paura morbosa di diventare sovrappeso abbinata ad una percezione deformante del proprio corpo e ad una bassa stima di se
Inoltre, in questi disturbi troviamo che spesso l’autostima è eccessivamente influenzata dalla forma fisica e dal peso.
ANORESSIA
Una ragazza anoressica, per quanto possa essere magra, non riesce a convivere con un corpo che le sembra sempre eccessivamente grasso. Il problema del peso diventa talmente importante da farle saltare i pasti spingendola ad abusare di medicinali come lassativi e diuretici mentre persegue un ideale di magrezza irraggiungibile.
L’anoressia di solito inizia con una dieta e cela un profondo disagio che la persona tenta di mettere a tacere attraverso un controllo ossessivo delle calorie e del peso.
L’anoressia attacca duramente il corpo nelle sue funzioni vitali fino a causare gravissime conseguenze come insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli. Se tale condizione persiste a lungo l’orologio interno ne esce scombussolato e la condizione diventa veramente grave: purtroppo di anoressia si può morire.
BULIMIA
La bulimia (bulimia=”fame da bue”) si caratterizza per un’esasperata assunzione di cibo (una ragazza bulimica arriva ad ingerire migliaia di calorie in poche ore). A tali abbuffate si susseguono disperati tentativi di sbarazzarsi degli alimenti ingeriti,
solitamente tramite vomito autoindotto o attraverso l’uso massiccio di lassativi o diuretici.
Dopo questi attacchi di fame incontrollata, durante cui nulla è più importante del cibo, insorgono infatti profondi sensi di colpa che fanno sprofondare il soggetto nella depressione.
Si tratta purtroppo di una vera e propria dipendenza paragonabile a quella che lega un tossicodipendente alla droga con conseguenze altrettanto devastanti sulla vita, sulla psiche e sulla salute di chi ne soffre.
È vero che è il genere femminile quello più colpito?
Il rapporto tra femmine e maschi è di circa 9 a 1, ma il numero dei maschi è in crescita soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale
Qual è la fascia di età più a rischio?
Recenti studi dimostrano come in Italia sono 2 milioni i giovani con disturbi alimentari. Il 40% dei disturbi del comportamento alimentare si manifesta tra i 15 e i 19 anni, ma negli ultimi anni si è assistito a un notevole abbassamento dell’età: i primi “segnali” possono comparire anche nella preadolescenza, tra gli 8 e i 12 anni.
Quali sono le conseguenze di questa malattia?
È una patologia che può danneggiare la vita della persona e limitare le sue capacità lavorative, relazionali e sociali. Tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare, rendendo difficile anche solo uscire a cena con gli amici. I pensieri su “cosa si deve mangiare per non ingrassare” perseguitano la persona in qualsiasi momento della giornata, ad esempio a scuola, a lavoro, durante lo studio, a letto…
Inoltre può seriamente compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e portare a morte.
Quali sono i campanelli d’allarme?
preoccupazione costante per il peso e il cibo, fino a pensarci più volte al giorno; controllo quotidiano del peso; dieta eccessiva; calcolo delle calorie ad ogni cibo ingerito; sentirsi grassi pur avendo un peso normale; ipersensibilità verso ogni tipo di critica relativa all’alimentazione; eccessiva attenzione all’esteriorità; sentimenti di colpa e di vergogna; comportamenti bulimici; cambiamenti emotivi.
Quali sono le cause?
I fattori di rischio sono di tipo biologico, psicologico e sociale. Per esempio, avere genitori affetti da disturbi psichiatrici come la depressione o l’abuso di sostanze aumenta la probabilità di sviluppare dei disturbi legati all’alimentazione.
Questo disturbo può provocare un’intensa sofferenza psichica, ma può essere associato ad altre patologie psichiatriche, come la depressione o i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, l’abuso di alcool o di sostanze, e i disturbi di personalità. Oltre a colpire la mente, questo disturbo coinvolge anche il corpo con delle complicanze fisiche talvolta molto gravi come bruciori alle pareti, ulcere emorragiche, erosione dei denti. Inoltre, talvolta sono presenti comportamenti autoaggressivi, come atti autolesionistici tra i quali tagliarsi e procurarsi ferite, graffiarsi o bruciarsi parti del corpo. La mancanza di ciclo mestruale è un altro dei tanti possibili danni che può causare il disturbo alimentare
Come si curano i disturbi alimentari?
I disturbi del comportamento alimentare richiedono un approccio terapeutico complesso che si realizza con la collaborazione di molte figure (dietologi, endocrinoligi e psicoterapeuti). Le line guide sul trattamento del disturbo alimentare indicano che l’approccio più efficace è quello integrato (psicoterapia e farmacoterapia).
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